L’articolo che segue è stato scritto in collaborazione con Cyber Lex, azienda specializzata in diritto all’oblio per cancellare notizie da internet – lo stesso team, mesi addietro, ci aveva gentilmente condiviso anche questa guida per cancellare recensioni false da internet. Eliminare notizie dal web, spesso e volentieri, può rivelarsi tutt’altro che semplice, soprattutto se l’individuo in questione, in passato, è stato al centro di una vicenda giudiziaria  che ha fatto parlare i giornali. È il caso, per esempio, del soggetto che, nel 2021, dopo che il suo nome era stato associato alla vicenda giudiziaria “Mafia Capitale” e aver scontato la sua pena, chiese che il suo nome venisse eliminato dai risultati di ricerca, in quanto non era più di interesse pubblico. L’individuo, dopo aver ottenuto il rifiuto da parte di Google di rimuovere le informazioni dalla sua query, in quanto, a suo parere, erano ancora di interesse pubblico, ha deciso di rivolgersi al Garante della Privacy per esercitare il diritto all’oblio.

Il provvedimento del Garante della Privacy

Il Garante della Privacy, dopo aver esaminato a fondo il caso, con un provvedimento del 29 settembre 2021 ha dichiarato che, per poter accogliere la sua richiesta, il soggetto doveva fornire informazioni aggiuntive. Tra queste informazioni, anche una certificazione scritta da un’autorità giudiziale competente che assicurava che, l’individuo in questione, avesse pagato appieno il suo debito alla società e avesse concluso anche il procedimento penale che lo riguardava. Tuttavia, malgrado questa precisa richiesta, il Garante della Privacy non ha ottenuto la documentazione aggiuntiva richiesta e che lo autorizzasse a procedere contro Google.

Cos’ha fatto per risolvere la questione spinosa? Ed è qui che la vicenda diventa interessante perché, pur potendo richiedere la rimozione degli url che riguardavano il soggetto, il Garante ha deciso di agire diversamente.

Cosa succede se si richiede la rimozione di un contenuto di interesse pubblico, ma non si forniscono i documenti richiesti dal Garante della Privacy

Il Garante della Privacy, ritenendo che l’individuo avesse qualcosa da nascondere, alla luce della mancanza della documentazione richiesta per analizzare meglio il caso e il reclamo inoltrato, ha dichiarato il reclamo come “infondato” e, come Google, è stato costretto a respingere la richiesta.

Prima di arrivare a questa decisione, ha preso in considerazione, oltre alla scelta dell’individuo di non fornire i documenti aggiuntivi, anche l’elevata gravità dei reati che ha commesso e il breve lasso di tempo che è decorso dalla pubblicazione della maggior parte degli articoli che lo riguardavano e che, pertanto, erano ancora considerati di interesse pubblico. Se ti trovi nella stessa situazione, anche se per reati meno gravi, e hai deciso di chiedere l’intervento del Garante della Privacy per rimuovere dei link obsoleti con notizie che ti riguardano incomplete, inesatte o che possano nuocere alla tua reputazione, nel caso in cui ti venga richiesta il nostro consiglio è quello di non aspettare troppo tempo a fornire la documentazione aggiuntiva all’Autorità Garante.

Solo in questo modo potrai far sì che la tua richiesta di poter esercitare il diritto all’oblio venga evasa nel più breve tempo possibile e ottenendo anche i risultati auspicati.